Il Servizio Sociale ai tempi della Shut-in economy

Hai bisogno di fare la spesa? Basta utilizzare l’app sul tuo smartphone. Devi andare dal dottore? Basta chiedere un video consulto. Hai bisogno di medicine? Basta un messaggio su whatsapp. Necessiti di nuovi vestiti? Ci sono numerose piattaforme di ecommerce a tua disposizione.

Ecco, in maniera molto sintetica, che cos’è quella che Lauren Smiley su medim.com ha definito “shut-in economy”, cioè l’economia legata all’isolamento obbligatorio per via della pandemia mondiale di coronavirus, ma non solo.

Queste le parole che mi hanno colpito tanto in questi giorni di isolamento forzato: parole lette navigando nel web alla ricerca di notizie in questo periodo di emergenza.

Ora finalmente ci sarà anche il Servizio Sociale On-demand, mi son detta.Del resto i colleghi si attrezzano online così velocemente in questi giorni grazie al COVID, che ora, se hai bisogno di un Assistente Sociale puoi prenotare una consulenza sociale online, una videochiamata e sei a posto.

Certo, a essere onesti, per arrivare al Servizio Sociale on-demand ancora ci dobbiamo un po’ attrezzare, ma ci hanno letteralmente catapultati in questo mondo e ci stiamo adattando velocemente, molto più di quanto potessimo immaginare.

Ricordo che nel 2000 dire che un’assistente sociale doveva avere un computer per lavorare era un’eresia, ci sono voluti tanti e tanti anni per arrivarci e poi anni per avere un indirizzo email (molti colleghi usavano l’account del figlio o del marito), e ancora oggi ci son tanti AS che si reputano “allergici” alle tecnologie, anche se da qualche anno non sono stati capaci nemmeno loro di rinunciare allo Smartphone.

Se fosse successo già solo qualche anno fa di doversi ritrovare a discutere il cosiddetto “smart working” forzato sarebbe stato un vero delirio, mentre ora, “quasi abituati” e felici di fare tutto da casa nella nuova economia on-demand, non si sono tanto domandati se erano in grado o no, anzi si sono organizzati “per”.

Addittura c’è chi senza porsi problemi ha deciso di utilizzare il suo telefono (rigorosamente smartphone) e il suo computer, basta qualche volta almeno collegarsi con l’ufficio e prendere quanto serve. E, per carità, tutto lecito e anche utile se non meritevole direi, ma ora è necessario anche a farci qualche domanda in più.

Videochiamare un utente del servizio sociale per una consulenza sembrava fantascienza solo qualche anno fa o forse anche lo scorso anno, e ora se ne parla e si prova a usare piattaforme web di vario genere senza nemmeno sapere come funzionano, che sicurezza danno, ecc.Del resto basta fare due clic e si capisce subito come fare, sono fatte apposta, cioè sono UserFriendly, come si suol dire. Poi ciò che sta dietro la rete non importa, del resto è li per essere usata ed è anche gratuita.

E così se è vero che dopo questa emergenza ce ne saranno altre e se è vero che comunque dopo questa emergenza certo non si tornerà mai più alla normalità precedente, perché del resto tanto normale non era sotto tanti punti di vista, in specie la salute, allora che ne sarà del Servizio Sociale?

Una volta rotto il muro dell’”allergia alle tecnologie” e quello della “consulenza può essere solo in presenza, ci mancherebbe”, e molti altri muri “delle abitudini a…”, è probabile che anche il Servizio Sociale diventerà “normalmente” On-demand. Prendi appuntamento online con la specifica piattaforma che ti consente già di vedere il calendario online del mio servizio e di prenotarti e al professionista di ricevere la prenotazione direttamente sulla sua Agenda online con tanto di notifica diretta anche a tutte le info necessarie, e il gioco è fatto: l’as entra a casa nostra direttamente in video e ci aiuta sempre!

Magari domani sarà anche colei o colui che si collega direttamente con un apposito programma con il SocialRobot che gironzola nella casa del suo utente Anziano, così che possa conoscere le info necessarie per sapere se sta bene, se si sente solo, se ha mangiato o se ha preso il farmaco che l’infermiera tanto gli ha raccomandato.

E non crediate che sia un Film quello che vi racconto, è tutto totalmente disponibile, addirittura gratuito e user flriendly, e il socialRobot sul mercato già ora costa intorno ai 600 Euro e forse anche meno ormai.

Ma come è giusto che sia, vediamo anche le altre facce della medaglia: siamo in questa nuova dimensione del sistema sociale ed economico restare dentro piuttosto che starne fuori è certamente fondamentale. Quello che è necessario fare invece è porsi una importantissima e fondamentale domanda: come e quando stare dentro, domanda che si porta dietro anche tutte le domande che gli stessi cittadini che necessitano del SS devono sapersi porre e che possono fare solo per il nostro tramite.

Il Servizio Sociale deve obbligatoriamente essere un esperto di tecnologie per se e per i cittadini che serve, deve conoscere, sostenere e praticare la professione online in modo etico e deontologico e magari promuovere l’ecologia dell’infosfera, come definita da Luciano Floridi (https://www.youtube.com/watch?v=Ciy0RyNhT-s ).

Il nuovo mondo è il mondo in cui già viviamo, l’on-demand è già la nostra storia avviata, ci siamo già da un po’ come cittadini inconsapevoli, ora siamo li come professionisti “gettati” senza scelta, ed è, quindi, venuto il momento obbligato di esserci professionalmente in tutti i sensi per arrivare a sostenere e consapevolizzare anche gli utenti dei servizi sociali stessi.